LA PSICOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
Mangiare è un atto essenziale per vivere e come tale coinvolge molti aspetti della nostra vita quali scegliere i cibi adatti, prepararli, conservarli, stabilire dove mangiarli, quando e soprattutto con chi. Il cibo suscita pensieri positivi o negativi, emozioni anch’esse positive o meno. Tutti questi aspetti che fanno riferimento al cibo da un punto di vista cognitivo, emotivo o comportamentale costituiscono il contenuto della Psicologia della Nutrizione.
La nutrizione non contempla perciò solo aspetti organici ma anche culturali, antropologici, sociali e storici, è un atto sociale di comunicazione per questo relazionale che trasmette informazioni su di sé, sui rapporti interpersonali, sull’ambiente, contribuendo a definire l’identità individuale e di un popolo (esempio, il significato e l’importanza della pasta nella cultura italiana). Del resto il gusto è sempre colorato di emozioni come ad esempio quello relativo ai ricordi di infanzia dove un cibo poteva essere consolatorio, punitivo o premiante, legato al ricordo di una festa, dei nostri genitori o dei nostri nonni ecc.
Il cibo si caratterizza allora come nutrimento della persona nei suoi bisogni più profondi di identità, affettività, riconoscimento e relazione. Potremmo sintetizzare dicendo “dimmi ciò che mangi e come mangi e ti dirò chi sei”, osservando come mangia una persona riceviamo infatti molte informazioni e sul suo modo di essere e di relazionarsi con l’ambiente ad esempio ci sono persone che mangiano in maniera vorace, ansiogena, distratta, chi mangia malvolentieri chi con calma e serenità, ognuno di loro ci sta comunicando dei suoi tratti di personalità.
ALIMENTAZIONE, BIOENERGETICA E REGOLAZIONE EMOTIVA
Il cibo può divenire talvolta uno strumento, non solo con il quale nutrirsi per sopravvivere ma attraverso il quale regolare i propri stati emotivi, mangiare per regolare l’ansia, la rabbia, la tristezza, la noia anche se tutto questo spesso ha solo un effetto temporaneo consolatorio mentre lo stato emotivo sottostante rimane lì pronto a ripetersi il giorno seguente (pensiamo ad esempio a quando mangiamo in maniera compulsiva dopo una giornata di lavoro intenso per abbassare il livello di stress, le conseguenze saranno che il giorno seguente saremo di nuovo stressati e con un kilo in più).
E’ dunque importante avvalersi, per seguire una sana alimentazione, del supporto di un esperto nutrizionista ma anche di uno
psicologo che permetta di sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati emotivi e che consenta alla persona di sviluppare nuove forme di regolazione emotiva più funzionali disinnescando il meccanismo del cibo quale regolatore emotivo (mangiare per noia, quando siamo tristi ecc).
L’analisi bioenergetica è dunque una terpia psico-corporea che cerca di raggiungere questo obiettivo attraverso tecniche psico-corporee (ad esempio con esercizi di respirazione) che permettano di essere in maggiore contatto con noi stessi e di gestire e regolare in maniera più funzionale e più consapevole i nostri stati emotivi.