Lunedì 13/02/2017 Articolo n. 4
Tutti conosciamo il gioco del nascondino. Qualcuno ci ha giocato molto, qualcuno poco, qualcuno invece ha fatto altro, ma tutti più o meno abbiamo idea di come funzioni. Chissà dove ci porta questo gioco, con i ricordi, con la fantasia, con le emozioni… Questo gioco così semplice. Del resto si tratta soltanto di nascondersi e poi di essere scoperti, non richiede l’utilizzo di strumenti particolari. Eppure, a prescindere da quanto ci abbiamo giocato nella nostra infanzia, è un gioco molto attuale nella nostra vita presente.Oggi, infatti, prendendo spunto da questo gioco vorrei riflettere su due nostri importanti bisogni, che fanno parte della nostra vita e che sembrano contrapposti ma che in realtà hanno necessità di coesistere. Sto parlando del bisogno di nascondersi e del bisogno di esporsi.
Il primo, il bisogno di nascondersi, cela il nostro desiderio di stare chiusi in noi stessi, nei nostri pensieri, nei nostri piccoli/grandi segreti, nella nostra intimità profonda, di stare lì dove ci sentiamo al sicuro e dove sappiamo che nessuno può vederci.
Il secondo, il bisogno di esporsi, cela invece il nostro desiderio di essere visti, di essere gratificati, di condividere i nostri pensieri, emozioni e sensazioni con gli altri, il desiderio quindi di essere in relazione con gli altri.
Questi due importanti bisogni spesso sono contrapposti. Come ti senti rispetto ad essi? Ti capita di riconoscerli in maniera chiara? Oppure, ti è mai capitato ad esempio di avere una gran voglia di stare solo/a, ma poi arriva quella telefonata e magari parli per mezz’ora di quello che hai fatto, di quello che ti è successo, insomma di te?
Forse non occorre riconoscerli in maniera nitida, fanno parte entrambi di noi. A volte facciamo delle cose che vorremmo rimanessero solo per noi, ma poi magari abbiamo anche una grande voglia di condividerle.
In fondo viviamo tra il desiderio di proteggerci intimamente e di non essere visti da nessuno, e il desiderio di essere visti, di essere riconosciuti e compresi semplicemente per ciò che siamo. Dunque, quanto giochiamo a nascondino?
CONSIGLIO DELLA SETTIMANA
Ti chiedo di metterti in una posizione comoda, possibilmente appoggiato comodamente su di una sedia ed appoggiare una mano sul petto e una sulla pancia in modo da sentire bene l’aria che entra dentro di te in maniera lenta e profonda. Prova ad immaginare un sentiero al tuo interno che nell’inspirazione segue questo percorso : bocca, gola, torace, pancia, pelvi, gambe, piedi. Nell’espirazione percorri il sentiero all’inverso. Sii paziente con te stesso e se puoi ripeti il tutto per cinque volte.
Quando ti sentirai rilassato, prova a mettere le mani sopra gli occhi con i palmi chiusi in modo da coprirli totalmente, stai così per un minuto circa e poi gradualmente apri delle piccole fessure tra le dita in modo da far entrare un po’ di luce fino piano piano a scoprire gli occhi. Ripetilo più volte e ricorda che puoi giocare, aprire e chiudere le dita e scoprirti e coprirti gli occhi.
Alla fine ritorna nella posizione iniziale, chiudi gli occhi e prova a registrare le tue sensazioni, sia nell’aver coperto gli occhi, sia nell’averli scoperti. E se ti va, come sempre annota quello che hai sentito.
Oggi ti saluto con questa frase di D.W. Winnicott: “ E’ un piacere nascondersi, ma è una catastrofe non essere trovati”.
Buona settimana e a lunedì prossimo!