COS’E’ LA DEPRESSIONE 

Soffrire di disturbo depressivo maggiore non significa semplicemente “essere tristi” o “giù di corda” ogni tanto, ma trovarsi in una condizione di persistente e severo abbattimento, al quale si è incapaci di reagire, indipendentemente dalla propria volontà e dalla presenza di persone che cercano di essere vicine e di trasmettere positività.

Il DSM IV TR caratterizza il Disturbo Depressivo Maggiore come un “decorso clinico caratterizzato da uno o più Episodi Maggiori senza storia di episodi Maniacali, Misti o ipomaniacali.” I criteri per definire l’Episodio Depressivo Maggiore sono la presenza di 5 dei seguenti sintomi contemporaneamente presenti durante un periodo di almeno 2 settimane:

1)      umore depresso per la maggior parte del giorno;

2)      marcata diminuzione d’interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività;

3)      significativa perdita di peso o aumento di peso;

4)      insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;

5)      agitazione o rallentamento psicomotorio;

6)      senso di affaticamento o mancanza d’energia;

7)      sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati;

8)      ridotta capacità di pensare, concentrarsi o decidere;

9)      pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria.

LA PSICOTERAPIA BIOENERGETICA: COME AFFRONTARE LA DEPRESSIONE

Lo psicoterapeuta Alexander Lowen sottolinea come oggi giorno la depressione sia così diffusa perché le persone perseguono degli scopi irreali che non hanno relazione diretta con i loro bisogni fondamentali di esseri umani, tra i quali l’espressione di Sé e  lo stare in contatto con i propri sentimenti e  le proprie emozioni.  Prima o poi l’illusione crolla, il sogno svanisce, il piano fallisce, ci si ritrova di fronte alla propria realtà. Quando accade questo l’individuo diviene depresso e si sente senza speranza.  Si vive un senso di vuoto interiore che molti pazienti riconoscono come “uno sprofondare in una buca”. Per perseguire questa immagine illusoria vengono attivate tutta una serie di energie che alla lunga logorano la persona soprattutto perché il vero obiettivo, che è quello di ottenere accettazione, stima, amore ed espressione di se stessi, non viene mai raggiunto. Si sostituisce il vero obiettivo con un surrogato (ad es. avere soldi, potere, beni materiali, cercare di apparire piuttosto che essere) che appaga solo illusoriamente.

Nei momenti di depressione la persona vive un forte sentimento di rabbia, la sua protesta si rivolge ad un sistema (familiare e sociale) che gli ha negato il diritto di essere se stesso e lo ha privato della sicurezza associata a questo diritto di amare e di essere amato incondizionatamente per quello che è, senza dover fingere o accontentare l’altro per essere accettato.

Le persone depresse hanno bisogni  insoddisfatti, di essere sostenuti, di avere contatti corporei, di essere oggetto di attenzione e approvazione e di essere scaldati … ciò equivale a dire che questi individui sono stati privati dell’amore delle figure di riferimento,   di quel soddisfacimento che sarebbe loro derivato da un amore sicuro e vitalizzante.

Riappropriarsi delle proprie emozioni, anche quelle più spiacevoli, dei propri sentimenti e della propria capacità espressiva aiuterà il paziente a “emergere dal suo baratro”, dal suo distacco dalla vita, a ri-vitalizzarsi e ad uscire dalla gabbia che si è costruito come risultato di un processo sia psichico che corporeo.

Secondo la terapia psico-corporea dell’Analisi Bioenergetica:

“per ogni persona la realtà basilare della propria esistenza è il suo corpo. E’ attraverso il corpo che ha esperienza del mondo e risponde ai suoi stimoli. Se una persona non è in contatto con il proprio corpo, questa persona non è in contatto nemmeno con la realtà del mondo”.

Nella persona depressa questa connessione è smarrita e la psicoterapia deve avere l’obiettivo di riavviare il collegamento con se stessi, le proprie emozioni ed i propri sentimenti. Il terapeuta, attraverso gli   strumenti e le competenze psicologiche in suo possesso, può  ridare energia vitale alla persona che altrimenti continuerà a vivere uno stato di arresto, di immobilità, di isolamento e  di morte nel suo percorso di vita.